Passione

Aforismi

Massimo Bontempelli

Amore. L'amore, quando si fa universale, diventa disfattismo.
Conformismo. È la peggiore delle retoriche: la più torbida e vile. E per molti è un sistema, anzi una professione: diciamo pure un mestiere. Un mestiere comodo.
Conquista. La vita semplice si conquista traverso la vita complicata.
Dimenticare. È spesso utile quanto il ricordare.
Educazione dei figli. In pratica essa purtroppo mira soprattutto a fare che i figli non diano noia ai genitori. Perciò non arriva mai allo studio dei loro caratteri e tendenze personali, e riesce un soffocamento.
Giocare, giocare non è divertente, nel senso leggiadro della parola. Anzi è una cosa, con quella tensione senza respiro, profondamente faticosa.
Il cattolicesimo ha menomato la parola di Cristo per porre l'uomo in situazione servile. Societamorfismo.
Il libero vero è colui che aborre così dal comandare come dall'obbedire.
Il matrimonio, così per l'uomo come per la donna, può essere un approdo o un naufragio. Il curioso si è, che lo sanno dopo, che cosa è stato.
Impegni. Un uomo quando parla, e una donna quando in strada cammina, debbono saper modificare tutto il mondo intorno a chi lo ascolta e a chi la vede.
In definitiva, così nella storia come nella vita privata, la violenza non chiama che violenza, la frode non chiama che frode. L'uomo, entrato nel movimento del circolo, non ne esce più se non per qualche preveduto e perciò immorale incidente.
L'amore, quando si fa universale, diventa disfattismo.
L'educazione cattolica, dopo il Concilio di Trento, t'insegna a vedere tutti quanti superiori a te; allora per poterti adattare finisci col ridurti veramente inferiore ad essi, e col cercare di crearti a tua volta degli inferiori. In questo modo non sei mai libero in nessun senso.
La grandezza, di un uomo o di un popolo, non è colorita, sonora, applaudibile, rapida: è una cosa intensa, lenta; si nutre di silenzio e di tempo.
La medicina è un'opinione.
Le letture non si consigliano, se non ai principianti del leggere. Ognuno deve trovare le proprie letture con l'istinto, che nel lettore abituato diventa quasi sempre infallibile.
Ottimismo e pessimismo. Quando suona la campanella di casa, mentre non aspettavamo nessuno, il ragazzo è contento, spera subito in un bell'imprevisto: l'uomo fatto s'insospettisce, non sa prevedere che una seccatura.
Presente. Uno non sa mai se il presente sia per lui la fine d'un passato o il principio d'un futuro: una conclusione o un antefatto.
Quando suona la campanella di casa, mentre non aspettavamo nessuno, il ragazzo è contento, spera subito in un bell'imprevisto: l'uomo fatto s'insospettisce, non sa prevedere che una seccatura.
Rimorso. È il sentimento più straziante: perciò spesso noi non torniamo al male: non perché del male hai acquisito l'orrore, ma per una forse inavvertita paura del rimorso che ne seguirà.
Se l’uomo ha fondamentalmente non già il desiderio ma l’orrore di conoscere il proprio futuro, ciò non avviene per una passionale e del tutto femminile smania dell’imprevisto. La ragione fondamentale della vita è per l’uomo il sentimento della propria volontà e del proprio potere di creare i fatti a seconda di essa volontà.
Sentiamo tutti, in modo assiomatico, quanto è più eroico operare per l'onore che non per la paura dell'aldilà: cioè servire a una legge interna invece che a un potere che ci sovrasta.
Superiorità della donna. L'uomo chiede alla donna di essere bella, lei chiede a lui di essere intelligente.
Tristezza. È tristissima quella casa e così quella vita, in cui il necessario ci fosse tutto, e di superfluo nulla.
Tutta questa letteratura cattolica, preghiera supplicante, rispecchia il rapporto tra il servo e il padrone di vecchio tipo: un padrone insolente e vanitoso. Continuo lustramento di scarpe. Ma Dio non ha scarpe.
Uno non sa mai se il presente sia per lui la fine d'un passato o il principio d'un futuro: una conclusione o un antefatto.
È di tutti i creatori un fastidio del proprio tempo, perché essi sono tutti, anche senza accorgersene, in qualche modo rivoluzionari.
È tristissima quella casa e così quella vita in cui il necessario ci fosse tutto, e di superfluo nulla.